Un medico calabrese, una giovane nordeuropea che prima ha girato altri centri in Spagna e Germania, due donne catanesi che hanno evitato i viaggi fuori regione: sono alcuni dei pazienti del Gamma Knife dell’Azienda ospedaliera Cannizzaro di Catania, le cui testimonianze sono state portate nel corso dell’incontro dedicato a questa speciale forma di radiochirurgia. Una “eccellenza siciliana che inverte la migrazione sanitaria”, come attestano le provenienze di pazienti non soltanto siciliani.

All’evento, organizzato a 15 dall’installazione del primo Gamma Knife, hanno preso parte tra gli altri il sindaco di Catania, Salvo Pogliese, l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, il prof. Pierfrancesco Veroux in rappresentanza del Rettore Francesco Priolo, molti primari dell’ospedale e professionisti del mondo sanitario.

«Grazie a specifico finanziamento della Regione Siciliana – ha sottolineato il Direttore Generale Salvatore Giuffrida – il Cannizzaro nel corso del 2018 si è potuto dotare, unico ospedale pubblico in Italia, del Gamma Knife Icon, sostituendo la macchina in uso dal 2005 con il modello di ultima generazione che non solo riduce l’invasività del trattamento ma anche estende le possibilità di impiego». Oltre che per tumori cerebrali, malformazioni artero-venose, nevralgia del trigemino ed altri disturbi dell’encefalo, infatti, l’Icon può infatti curare anche patologie funzionali come alcune forme di epilessia o disordini del movimento. «Stiamo portando il sistema sanitario regionale ad essere competitivo con le realtà del Nord del Paese», ha affermato Razza, evidenziando come «i pazienti siciliani oggi possono trovare non solo i migliori professionisti, ma anche le migliori tecnologie». Si tratta di «una delle eccellenze della sanità siciliana e, con un pizzico d’orgoglio, possiamo sottolineare catanese, che bisogna essere bravi a valorizzare», ha detto Pogliese complimentandosi con il personale che se ne occupa. 

A illustrare il percorso del paziente, le modalità del trattamento e il funzionamento della macchina sono stati il dott. Salvatore Cicero, il dott. Francesco Marletta (direttori rispettivamente di Neurochirurgia e di Radioterapia) e il neurochirurgo Francesco Inserra.

Il Gamma Knife permette, mediante radiazioni gamma emesse da sorgenti di cobalto, di irradiare con precisione sub-millimetrica la zona da trattare, senza danneggiare il tessuto sano circostante e, in determinati casi, riducendo notevolmente il rischio di complicanze rispetto all’intervento chirurgico tradizionale. Anziché soltanto il casco fissato alla testa tramite delle viti extracraniche, necessario per localizzare le zone da trattare ed evitare il movimento del paziente sul lettino della macchina, il modello Icon consente di utilizzare anche un sistema di immobilizzazione non invasivo e cioè una maschera termoplastica personalizzata, che migliora il comfort del paziente e consente di frazionare il trattamento radiante.